Infortuni sul lavoro, dai dati delle relazioni annuali, si segnala che nel 2019 sono stati oltre 405 mila con 628 casi mortali.
La relazione annuale presentata il 14 luglio 2020 presso Palazzo Montecitorio si è soffermata sull’andamento del trend infortunistico e sui risultati ottenuti in relazione alla ricerca, alla prevenzione, alla riabilitazione e agli investimenti.
Le denunce complessive arrivate all’Istituto sono circa 645 mila e restano stabili rispetto al 2018, con una riduzione dello 0,09%.
Gli infortuni sul lavoro sono circa 405 mila, mentre i casi mortali 628.
Tra gli infortuni sul lavoro il 18,6% sono avvenuti fuori dall’azienda, nel tragitto di andata o ritorno a casa.
Nel 2019 le posizioni assicurative e rendite censite si attestano a 3.769.000, con un aumento dello 0,8% rispetto al passato.
L’ultimo giorno dell’anno erano attive 692.198 rendite per inabilità permanente e ai superstiti. Le prestazioni una tantum a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale è stata pari a circa 2,2 milioni di euro.
Nell’anno di riferimento sono state erogate 7,6 milioni di prestazioni sanitarie di cui l’83% per infortuni sul lavoro e il 17% sono relative alle malattie professionali.
Le prestazioni riabilitative effettuate superano il numero di 218 mila: 10.671 prestazioni di assistenza protesica a favore di 5.979 assistiti, 4.208 infortunati sul lavoro e 1.771 tra assistiti dal Servizio sanitario nazionale e privati.
A queste si aggiungono 18.300 prestazioni per la fornitura di ausili per la cura e igiene personale, per l’informatica, per la mobilità e la domotica.
Dall’entrata in vigore della legge tali soggetti possono fruire delle prestazioni previste in caso di infortunio sul lavoro o di malattia professionale.